Di fronte ai guasti che perdurano strutturalmente all’interno dei rapporti fra politica e società e a quelli che si sono aggiunti di recente, la percezione dei cittadini è quella di una classe politica distante, ancora troppo presa da beghe interne.
Fanno bene quelli che rilevano, anche criticamente e con quella giusta dose di cattiveria politica, i passaggi repentini di fronte interno della neo ministra Bellanova (da dalemiana a renziana) oppure coloro che le rimproverano la sua piena adesione al Jobs Act di allora e ad altre scelte che molti, da sinistra non approvano.
Un avvenimento di cronaca politica lascia il tempo che vuole, si sa. Oggi se ne parla in un trafiletto o, in mancanza d’altro, in un articolo col titolone per passare domani in cavalleria.
L’eco significativa avuta nella stampa e nei notiziari dell’incontro di Carlo Calenda con uno spaccato del mondo delle associazioni civiche non deve essere considerato alla sola luce della novità rappresentata dal documento lanciato dallo stesso Calenda nel panorama politico italiano.